2 maggio 2024

Certificazione Unica 2024 per i lavoratori sportivi

La Certificazione Unica 2024 per i lavoratori sportivi rispecchia le modifiche apportate dalla recente riforma nel campo dello sport. Questo documento contiene informazioni dettagliate sui guadagni derivanti dal lavoro dipendente, autonomo e altre forme di compensi. Proprio per questo è di vitale importanza per i lavoratori sportivi amatoriali e le organizzazioni sportive.
Con l'introduzione delle nuove normative, è fondamentale comprendere le novità del modello al fine di garantire conformità e trasparenza nella dichiarazione dei redditi, agevolando anche l'accesso a possibili agevolazioni fiscali per questa categoria. Le modifiche normative hanno l'obiettivo di semplificare e alleggerire il carico fiscale, sostenendo il settore dello sport amatoriale e giovanile.

Chi deve effettuare la Certificazione Unica?

La Certificazione Unica 2024 è un documento fondamentale per i lavoratori sportivi e deve essere presentato dai sostituti d'imposta, ovvero quegli enti o persone che erogano redditi ai lavoratori sportivi. Questi includono le società sportive dilettantistiche e le associazioni, nonché gli enti non commerciali e società di capitali che si occupano di gestire attività sportive dilettantistiche.
Tra i redditi che devono essere dichiarati troviamo quelli derivanti da lavoro dipendente e assimilati, lavoro autonomo, e altre categorie come provvigioni e redditi diversi. Inoltre, è importante notare che con le novità introdotte dalla riforma dello sport, determinati compensi sportivi, come quelli erogati agli atleti dilettanti sotto i 23 anni fino a un importo di 15.000 euro annui, sono esenti da imposizione fiscale, rientrando quindi in una specifica categoria di redditi non imponibili.
I sostituti d'imposta devono garantire che i dati fiscali e previdenziali dei lavoratori sportivi siano accuratamente riportati nella Certificazione Unica, inviando il documento all'Agenzia delle Entrate entro i termini stabiliti. Generalmente l’invio deve avvenire entro il 16 marzo di ogni anno.
Tuttavia, quest’anno la data ultima per l’invio della Certificazione Unica è stata fissata al 18 marzo 2024, sia per l'invio telematico all'AdE che per la consegna della copia al lavoratore o collaboratore. Comunque, le CU che includono redditi esenti o non dichiarabili nella dichiarazione precompilata possono essere presentate entro il 31 ottobre 2024.

Condizioni esenti o non dichiarabili in precompilata

La Certificazione Unica 2024 per gli sportivi dilettanti contiene specifiche condizioni di esenzione per determinati tipi di redditi che non devono essere inseriti nella dichiarazione precompilata o nel modello della Certificazione Unica. Tra questi, si annoverano i redditi da lavoro sportivo che, sotto certi limiti, godono di una particolare esenzione fiscale, rispecchiando le modifiche normative recenti introdotte per supportare l'attività sportiva dilettantistica e giovanile.
Per esempio, i compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche sono esenti da imposizione fino a 15.000 euro annui. Solo l'importo che supera questa soglia è soggetto a tassazione ordinaria. È importante sottolineare che per i compensi erogati dal 1° luglio 2023, l'esenzione viene applicata solo sulla parte che eccede i 15.000 euro, considerando anche i compensi erogati nel primo semestre del 2023 fino a 10.000 euro, esenti da imposizione.
Per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi, i redditi esenti sotto la soglia non devono essere indicati nei campi standard del modello di Certificazione Unica, ma solo in quelli specifici che gestiscono le esenzioni, come i codici N2 e N3 per le prestazioni sportive che non rientrano nei contratti di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa.

Complessità del modello CU per l'anno 2024

Il modello della Certificazione Unica 2024 per i lavoratori sportivi presenta notevoli complessità, principalmente dovute alle novità legislative e ai diversi trattamenti fiscali applicabili. Queste complessità derivano dall'introduzione di nuove norme che influenzano la modalità di compilazione e presentazione del modello.
In particolare, il modello CU 2024 deve adeguarsi alle disposizioni del Decreto Legislativo 36/2021, che ha introdotto significative modifiche nel trattamento fiscale delle attività sportive. Il modello deve ora gestire i compensi sportivi dilettantistici, i quali, fino a un importo di 15.000 euro annui, non sono imponibili. Solo la parte eccedente questa soglia è soggetta a tassazione ordinaria. Questo richiede che i redditi vengano distinti in base alla loro natura e all'ammontare per garantire la corretta applicazione delle norme fiscali.
Inoltre, il modello deve contemplare diverse categorie di reddito, come le indennità di trasferta, i rimborsi forfetari di spese, e i premi, ognuno con specifici codici che riflettono la loro natura fiscale e le eventuali esenzioni. Infatti, il codice N, precedentemente utilizzato per indicare le diverse tipologie di reddito dei collaboratori sportivi è stato suddiviso in tre diverse codifiche da utilizzare nella Certificazione Unica 2024.
Nella compilazione dei dati relativi alle somme erogate dal sostituto d'imposta, sarà necessario utilizzare:
  • il codice N1 per le indennità di trasferta, i rimborsi forfetari, i premi e i compensi erogati fino al 30 giugno 2023 per attività sportive dilettantistiche e rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di natura non professionale con società e associazioni sportive dilettantistiche;
  • il codice N2 per i redditi derivanti da prestazioni sportive soggette a contratto diverso da quello di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa, come previsto dal decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36 (art. 53, comma 2 lett. a) del Tuir);
  • il codice N3 per i redditi derivanti da prestazioni sportive soggette a contratto diverso da quello di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa, come previsto dal decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36, che prevedono specifiche soglie di esenzione in base a disposizioni normative specifiche (art. 53, comma 2 lett. a) del Tuir).

I tre distinti codici relativi alle tipologie di reddito riflettono quindi il "doppio regime" previsto per i compensi riconosciuti nel corso del 2023.

Quali sono le sanzioni previste in caso di mancata presentazione della Certificazione Unica

La mancata presentazione della Certificazione Unica entro i termini previsti può comportare significative sanzioni amministrative per datori di lavoro e organizzazioni. Le sanzioni si applicano in caso di omissione, ritardo o errore nella trasmissione del documento.
La sanzione base è di 100 euro per ogni Certificazione Unica omessa, tardiva o errata, con un limite massimo di 50.000 euro per anno e per sostituto d'imposta.
Tuttavia, se la certificazione viene corretta e trasmessa entro 60 giorni dalla scadenza, la sanzione può essere ridotta a un terzo, con un tetto massimo di 20.000 euro. Inoltre, non si applicano sanzioni se l'errore nella certificazione viene corretto entro cinque giorni dalla scadenza iniziale​.
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