24 aprile 2024

Dichiarazione dei redditi delle criptovalute

L'aumento dell'integrazione delle criptovalute nell'economia digitale e il loro riconoscimento come "rappresentazioni digitali di valore" sottolinea l'importanza di una dichiarazione accurata delle stesse. Inoltre, le recenti regolamentazioni, tra cui la Legge di Bilancio 2023, hanno introdotto modifiche significative nel trattamento fiscale delle criptovalute. In particolare, il contribuente potrà dichiarare attraverso il quadro W del 730 le cripto-attività detenute tramite portafogli, conti digitali o altri sistemi di archiviazione o conservazione.

Introduzione alle criptovalute e la fiscalità italiana

Le criptovalute, definite come rappresentazioni digitali di valore trasferibili e memorizzabili elettronicamente, rappresentano una sfida e un'opportunità per il sistema fiscale italiano. La normativa italiana, seguendo le direttive europee, ha integrato questi asset digitali nel suo quadro normativo. Ciò ha evidenziato l'importanza di una corretta dichiarazione fiscale per i possessori di cripto-attività.
Le disposizioni normative, come la Legge di Bilancio 2023, hanno delineato un chiaro percorso per la dichiarazione dei redditi derivanti da criptovalute. Nel dettaglio, sono stati introdotti specifici obblighi dichiarativi e sanzioni per la mancata conformità.
Il quadro W del modello 730, ad esempio, è essenziale per dichiarare il possesso e qualsiasi transazione finanziaria realizzata con criptovalute. La dichiarazione di queste attività serve per evitare sanzioni e per garantire la trasparenza e il monitoraggio delle operazioni in un settore noto per la sua volatilità e riservatezza. Con l'avvento delle nuove regole, la tassazione delle criptovalute si allinea con quella degli altri strumenti finanziari, applicando un'aliquota del 26% sulle plusvalenze realizzate​.

Implicazioni fiscali del possesso, vendita e scambio di criptovalute

Le plusvalenze derivanti dalla vendita o dallo scambio di criptovalute sono soggette a tassazione se superano una soglia annuale di 2.000 euro, al di sopra della quale si applica un'imposta del 26%. Questo include una gamma di transazioni come vendite dirette, staking, e la cessione di NFT (Non-Fungible Tokens).
È fondamentale documentare con attenzione ogni transazione per poter calcolare in modo corretto le plusvalenze e utilizzare eventuali minusvalenze a fini fiscali. Le minusvalenze, infatti, possono essere utilizzate per ridurre l'onere fiscale derivante da future plusvalenze, ma devono essere documentate in modo dettagliato.
Dal punto di vista del monitoraggio, è necessario compilare il nuovo Quadro W nella dichiarazione dei redditi per gli investimenti in criptovalute detenuti all'estero o le operazioni di scambio effettuate con piattaforme estere. Questo aspetto è cruciale sia per la trasparenza sia per la conformità con le normative di antiriciclaggio. La legislazione italiana ha introdotto modifiche significative con la Legge di Bilancio 2023, stabilendo regole chiare per la tassazione delle criptovalute e offrendo la possibilità di regolarizzare posizioni pregresse con imposta sostitutiva ridotta per le dichiarazioni omesse in passato. Inoltre, l'imposta di bollo si applica anche alle cripto-attività, calcolata al 2 per mille del loro valore​.

Compilazione del Quadro W per criptovalute nel Modello 730

Fino all'anno precedente, era necessario integrare il modello 730 inviando separatamente il quadro RW del modello Redditi PF. Con l'introduzione del quadro W nel modello 730 del 2024, non è più richiesta questa integrazione.
Le istruzioni ufficiali del modello 730 del 2024 fornite dall'Agenzia delle Entrate specificano che il quadro deve essere compilato anche se l’investimento non è più in possesso al termine del periodo d’imposta.
La compilazione inizia con il rigo W1 e i successivi, uno per ogni cripto-attività detenuta:
  • campo 1 Codice Titolo Possesso: inserire 1 in caso di proprietà;
  • campo 2 Tipo Contribuente: inserire il codice 2 per il titolare effettivo;
  • campo 3 Codice Individuazione Bene: codice 21 per le cripto-attività;
  • campo 4 Codice Stato Estero: l'inserimento del codice non è obbligatorio per le valute virtuali;
  • campo 5 Quota di Possesso: indicare la percentuale di proprietà, 100% se di proprietà esclusiva;
  • campo 6 Criterio Determinazione del Valore: codice 1 per il valore di mercato;
  • campo 7 Valore Iniziale: valore all'inizio del periodo d’imposta o al primo giorno di detenzione;
  • campo 8 Valore Finale: valore al termine del periodo d’imposta o alla dismissione;
  • campo 10 Giorni IVAFE Cripto-attività: indicare i giorni di detenzione durante l’anno fiscale;
  • campo 16 Solo Monitoraggio: da selezionare solo per il monitoraggio fiscale senza liquidazione dell’imposta.

Il valore iniziale e finale sono generalmente certificati dall'exchange di riferimento. In assenza, possono essere utilizzati i valori di mercato forniti da piattaforme specializzate.
In base alle disposizioni del modello 730 per l'anno 2024, è necessario inserire nella colonna 7 l'importo dell'eccedenza del versamento a saldo. In particolare, in questa colonna va indicata la differenza, se positiva, tra l'imposta dovuta e il totale degli importi versati utilizzando il modello F24, specificando il codice tributo 1717 e l'anno 2023.
La compilazione di questo quadro richiede attenzione e precisione, dato che errori possono portare a sanzioni o a ulteriori verifiche fiscali. Proprio per questo è necessario mantenere una documentazione dettagliata di tutte le transazioni per garantire la correttezza delle informazioni inserite e facilitare eventuali controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate.
Per ottenere maggiori informazioni sul quadro W nel modello 730/2024, è possibile leggere l'articolo completo su Fiscal Focus cliccando su questo link.

Dichiarare le plusvalenze da criptovalute

Le plusvalenze da cripto sono considerate "redditi diversi" e sono soggette a imposizione fiscale solo se superano i 2.000 euro nel corso dell'anno fiscale. Se questa soglia è superata, l'aliquota applicabile è del 26%. Per calcolare la plusvalenza, è fondamentale confrontare il valore di vendita della criptovaluta con il suo costo di acquisto.
Questo costo deve essere documentato in modo accurato al momento dell'acquisto; in caso contrario, sarà considerato pari a zero, aumentando così il potenziale imponibile. È essenziale conservare tutte le ricevute o i documenti che possano comprovare il prezzo di acquisto e le eventuali spese associate, come le commissioni di transazione. Un punto da notare è che la cessione di cripto-attività in cambio di altre criptovalute aventi funzioni e caratteristiche simili non è considerata fiscalmente rilevante, e pertanto non genera plusvalenze tassabili. Tuttavia, la vendita di criptovalute per valuta tradizionale, come euro o dollari, che supera la soglia dei 2.000 euro, è soggetta a tassazione.
Per garantire la conformità e la precisione nella dichiarazione dei redditi, è raccomandato utilizzare un software di gestione fiscale specializzato in cripto-attività, che può aiutare a calcolare in modo corretto le plusvalenze e a gestire la documentazione necessaria​.
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