6 maggio 2024

Nuovo Codice della Strada: fino a 7 anni di carcere per chi abbandona animali

Tra le modifiche più importanti del DDL l’aggravante per il reato di abbandono di animali, che diventano ancora più dure se causano incidenti. Molti gli inasprimenti di pene e sanzioni, anche se non mancano le polemiche

Autore: Germano Longo
Manca ancora l’ultimo e definitivo passaggio in Senato, ma le modifiche introdotte da DDL sul nuovo Codice della Strada dovrebbero superare l’ultimo scoglio senza particolari stravolgimenti. Il DDL aggiunge una serie di regole che includono anche una stretta vigorosa (e sacrosanta) verso chi abbandona animali su strade o autostrade, che se per di più diventano causa di incidenti gravi, caso in cui scattano gli artt. 589-bis e 590-bis del Codice penale, ovvero omicidio stradale e lesioni personali stradali o nautiche gravi e gravissime, con una pena che può arrivare a sette anni di galera e la sospensione o la revoca definitiva della patente. Un inasprimento di un reato che esiste già – l’art. 727 del Codice della Strada – che al momento si limita ad una sanzione da 1000 a 10mila euro e l’arresto fino ad un massimo di 12 mesi.

Ma i giri di vite verso l’inciviltà e le brutte abitudini degli automobilisti racchiusi all’interno del nuovo Codice della Strada sono diversi, a cominciare dalla novità della sospensione breve della patente (fino a 7 giorni), e senza l’intervento del Prefetto, se i punti validi sulla patente sono un minimo 10, ma con meno punti a disposizione lo stop si allunga fino a 15 giorni. Pesante anche la sanzione per chi viene beccato a usare smartphone e telefoni cellulari mentre è alla guida: si rischiano da 250 a 1.000 euro di multa, con sanzioni per i recidivi che partono da 644 e arrivano a 2.588 euro, uniti alla sospensione della patente da uno a tre mesi. Il DDL, in questo caso, prevede l’introduzione di un tetto massimo degli interessi sulle multe, in pratica la maggiorazione non potrà essere superiore al 60% dell’importo totale della sanzione. Una modifica che ha interessato anche la normativa delle sanzioni degli autovelox: se si prendono più multe nello stesso tratto stradale nell’arco temporale di un’ora, queste non possono essere cumulate, si paga solo la sanzione più grave aumentata di un terzo.

Uno degli oltre 770 emendamenti esaminati dalla Commissione Trasporti della Camera in particolare, ha scatenato proteste e richieste di modifica da più parti, perché invece di inasprire le pene verso una delle prime cause di morte fra i giovanissimi, sembra voler concedere ancora più libertà. Si tratta dei limiti attuali imposti ai neopatentati per la guida di auto di media e grossa cilindrata: secondo il nuovo Codice della strada, chi ha conseguito la patente di guida da meno di tre anni potrà guidare auto più potenti, con limiti alzati dagli attuali 55kW/t a 75 kW/t e potenza massima delle autovetture di categoria M1 (veicoli a quattro ruote fino a 9 posti), aumentata da 70 a 105 kW.

La tolleranza è zero verso la guida in stato di ebrezza: con un tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, la sanzione prevista è tra 573 e 2.170 euro, con sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Se il tasso alcolemico rientra invece tra 0,8 e 1,5 grammi/litro la sanzione raddoppia: arresto fino a 6 mesi e multa da 800 a 3.200 euro, con sospensione della patente da 6 mesi a un anno. Infine, nei casi peggiori, con tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi/litro si rischiano da 6 mesi a un anno di galera e una sanzione da 1.500 a 6.000 euro, con sospensione della patente da uno a due anni. In tutti i casi, la guida in stato di ebbrezza fa scattare in automatico la decurtazione di 10 punti dalla patente, con l’obbligo di installare a proprie spese sull’auto il dispositivo “alcolock” che impedisce l’accensione in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero. Per quanti invece si mettono alla guida sotto l’effetto di stupefacenti, non sarà più necessario essere in uno stato di alterazione psico-fisica, ma sarà sufficiente l’esito positivo ai test per far scattare la revoca della patente e la sospensione di tre anni.

È punibile con sanzione da 173 a 694 euro chi supera di oltre 10 km/h (e non oltre 40 km/h) i limiti massimi di velocità: se la violazione avviene all'interno di un centro abitato per almeno due volte nell'arco di un anno, la sanzione si alza da 220 a 880 euro con sospensione della patente da quindici a trenta giorni. Più finire con il tentativo di mettere ordine ad uno dei più recenti problemi del traffico nelle grandi città: i monopattini e le biciclette. Oltre all'aumento delle piste ciclabili scatta l'obbligo per gli automobilisti di mantenere un metro e mezzo di distanza quando sorpassano una bici, mentre per i monopattini diventano obbligatori targa, casco e assicurazione, con divieto di circolazione contromano e permessa solo su strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 km/h.
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